MELEZET e MILLAURES
cinque secoli di storia parrocchiale
scritto da Valerio Colletto, Marziano Di Maio, Daniela Garibaldo
collana I Quaderni di Bardonecchia
La Scuola d'Intaglio del Melezet
a cura di Walter Re
Oltre al leggio corale della parrocchiale di Millaures altre
opere in valle recano la firma di abili artigiani intagliatori provenienti dal
Melezet, come ad esempio il portale della chiesa di Salbertrand (1512), il coro
ed il portale della chiesa di Bousson (1514) di Mateus Rode o Roude di
Melezet, e altre numerose opere lignee che ancora esistono in Alta Valle. Sono
statue policrome, ancone di altari, cascate di frutta e fiori, volute, angeli e
santi, tralci di vite, opere di autori anonimi, alcuni di sicura origine
locale, realizzate talora con ingenuità e modesta fattura, altre volte con
gusto e maestria. La ricchezza di tale produzione locale – soprattutto a fine
ottocento e ad inizio novecento- abbiamo ritenuto possibile l'attribuzione di
tale opere alla cosiddetta “Scuola del
Melezet”. Se l'assenza di documenti non può confermare l'esistenza di una Scuola
del Melezet, per le particolari conoscenze e abilità tecniche che richiede la
lavorazione del legno - in particolare per l'esecuzione di opere figurative e
per la decorazione policroma e la doratura - depongono invece a favore
dell'esistenza, se non di una vera e propria scuola con finalità didattiche, di
famiglie, dinastie e forse botteghe di scultori che acquisite le capacità e le
conoscenze necessarie, le tramandano di generazione in generazione, con alterne
fortune, fino ai giorni nostri
La "nuova" Scuola del Melezet
A partire dal 1951 Giuseppe Pognante, pittore e professore
di disegno, inizia a impostare l'insegnamento ai giovani locali del disegno e
della lavorazione artistica del legno.
Nasce la “Scuola del Melezet” che funziona per cinque anni
come una vera scuola di formazione professionale sussidiata dal Ministero della
Pubblica Istruzione e sostenuta dalla Camera di Commercio di Torino e dal
Consorzio Provinciale dell'Istruzione Tecnica e Confederazione Generale dell' Artigianato
Italiano. Pognante, profondo conoscitore del patrimonio artistico dell'Alta
Valle Susa e della Savoia e Delfinato, abilissimo disegnatore (anche tecnico)
propone i giovani lo studio, la ricerca e la realizzazione di lavori su temi
sacri e tradizionali, motivi decorativi che sviluppano un ornato sobrio ed
impreziosito da tipiche policromie.
La valida esperienza cessa per mancanza di risorse
economiche e caduta di interesse da parte delle istituzioni locali. In questo periodo si formano diversi
intagliatori che garantiranno la continuità di una modesta (quantitativamente)
produzione.
Negli anni 60-70 riprende con alterne fortune ed
interruzioni l'insegnamento delle tecniche di intaglio e scultura da parte del
maestro Galimberti prima e poi di Eligio Faure, entrambi ebanisti di formazione
legata alla tradizione del mobile scolpito. L'attività viene anche estesa per
la prima volta ai ragazzi delle scuole medie (come materia: applicazioni
tecniche nel periodo di insegnamento del maestro Faure). Anche questi tentativi
si esauriscono pur rimanendo sul territorio una produzione limitata realizzata
da autodidatti o persone formatesi negli anni ’50.
Dal 1986, dopo una precedente breve esperienza di
riattivazione della scuola con il coordinamento del professor Luigi Nervo
dell'Accademia di Torino, riprendono, finalmente in modo regolare, i corsi
della Scuola. Insegnanti locali (Walter Re, Bruno Blanc, Roberto Martini,
Angelo Vachet) propongono corsi articolati che comprendono, oltre alle tecniche
di intaglio e scultura, anche l'insegnamento del disegno, del modellato in creta,
della conoscenza del patrimonio artistico del territorio.
I corsi sono destinate i ragazzi delle scuole elementari e
medie (attività parascolastiche) e giovani e adulti (corsi serali). Vengono anche attivati stages brevi per
turisti durante l'alta stagione turistica.
I corsi sono attivi ancor oggi con rinnovamento degli
insegnanti ed istruttori.
Elemento tradizionale e caratteristico che identifica la
produzione della Scuola del Melezet è il “Grappolo del Melezet”, basso o alto
rilievo intagliato, policromato e dorato raffigurante composizioni di frutta e
fiori, che si ispira alla decorazione settecentesca della chiesa parrocchiale
della frazione Melezet. Ai grappoli si aggiungono altri elementi di tipo
decorativo quali scudi, stemmi, pannelli intagliati e scolpiti ad alto e basso
rilievo, sviluppo classico di disegno ornato ma anche motivi figurativi
d'ispirazione religiosa a basso ed alto rilievo ed a tutto tondo: teste d’ angelo,
santi, composizioni con elementi architettonici e figurativi.
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