Queste caratteristiche indicano la contrazione o l’espansione del volume
che il legname subisce in seguito all'essiccamento o quando è posto in
ambienti umidi.
Tale fenomeno è in
stretto rapporto con la struttura stessa delle fibre legnose; perciò si
manifesta sotto forme più o meno gravi da essenza a essenza, e nessuna è
esente.
Questi movimenti
sono dovuti all’igroscopicità del legno. I primi effetti vistosi si presentano
dopo la fase di stagionatura ed essiccazione, per poi manifestarsi in maniera
più accentuata durante il susseguirsi delle varie temperature stagionali come
inverno ed estate.
Questo fenomeno diventa maggiore se il legno è stato segato subito dopo
I'abbattimento, poiché il tempo di essiccamento non è stato sufficiente oppure
non è stato sufficientemente protetto
dalle variazioni di umidità.
Il ritiro del legno, purtroppo, non
avviene uniformemente
nello stesso pezzo, ma la percentuale di calo varia in base
alla posizione che il legno aveva nel
tronco, e anche in
base alla direzione delle fibre.
II ritiro è
· massimo nella direzione tangente agli anelli di
accrescimento
· medio nella direzione radiale
· minimo nella direzione assiale.
I valori in
percentuale del ritiro possono variare da un massimo del 10% per la direzione
tangente agli anelli di accrescimento, ad un minimo dello 0,1% per la
direzione assiale.
Esempi di essenze il cui uso è sconsigliato per la lavorazione di mobili
e serramenti a causa della loro struttura porosa e nervosa, quindi
spesso soggetti a imbarcamenti e atti a ritirarsi molto, sono:
• platano
• ciliegio
Dal ritiro va distinto il fenomeno di “imbarcamento”, che consiste in una
deformazione del legno.
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