giovedì 26 giugno 2014

Festa patronale a Salbertrand 2014




Festa patronale di San Giovanni, 22 giugno 2014.

Una foto della simpatica giornata passata insieme agli amici di Salbertrand.

mercoledì 25 giugno 2014

Corso base di intaglio su legno

Le lezioni si svolgeranno durante le sere di apertura presso la Scuola Intaglio.

Il corso è così strutturato:

  • 10 lezioni, da usufruire nell'anno solare in corso, per l'apprendimento delle nozioni di base dell'intaglio del legno.
  • Nel pacchetto delle 10 lezioni è inclusa l'assicurazione per l'anno in corso.
  • Il materiale e gli strumenti vengono forniti dalla Scuola.
Per avere ulteriori informazioni potete sempre contattarci via mail, telefono o venirci a trovare direttamente a scuola 
( cliccare su: CONTATTI , per avere tutti i recapiti)




chipcarving intaglio nel legno

mercoledì 11 giugno 2014

Gravure en taille d'épargne

decorazione "en taille d'épargne"
La tecnica "gravure en taille d'épargne" significa letteralmente scultura mediante intaglio che risparmia delle parti.
Altro non è che la xilografia (dal greco xylon, legno, e gràphein, scrivere), il più antico sistema di incisione su legno per formare una matrice da stampa.
La tavola è scavata ovunque dove la stampa non dovrebbe avere alcun effetto; il disegno viene mantenuto al livello iniziale della superficie della tavola, viene appunto "risparmiato".
La xilografia, quindi, è una incisione in rilievo.
La matrice è una tavola in legno. Il legno è detto di "filo" se la tavola è tagliata longitudinalmente rispetto al tronco oppure di "testa" se tagliata trasversalmente. La prima, più morbida, è meno precisa ai segni mentre le matrici di legno di testa, fabbricate unendo insieme diversi tasselli selezionati, compatte e prive di venature, possono essere incise con linee molto sottili e ravvicinate producendo quindi disegni assai ricchi e dettagliati.

Per vedere un esempio leggere anche Il leggio corale di Millaures (=clicca per approfondire)

martedì 10 giugno 2014

La tecnica dell'ALTORILIEVO

L'altorilievo è una tecnica scultorea in cui le figure modellate si staccano con rilievo evidente (per circa tre quarti del loro spessore o con parti a tuttotondo) rispetto al piano di fondo.
Nella scala delle rappresentazioni plastiche, la tecnica dell'altorilievo è situata tra la tecnica della scultura a tutto tondo (non vincolata a uno sfondo) e quella del bassorilievo (=clicca sulla parola per approfondire); è caratterizzata da figure molto aggettanti, con parti che sporgono completamente (nel caso di figure umane teste, braccia, ecc.) rappresentate senza alterazioni proporzionali o schiacciamento, che paiono emergere dalla linea del piano di fondo.
Se da un punto di vista tecnico, l'altorilievo ha significato una tendenza sempre crescente della scultura indirizzata verso il plasticismo, da un punto di vista storico, ha svolto un ruolo intermedio fra la stilizzazione, gli schematismi e i simbolismi delle civiltà antiche e l'introduzione dell'immagine umana che assurge ad un valore artistico proprio.
L'utilizzo dell'altorilievo corrisponde alla scoperta delle tre dimensioni e all'approfondimento dell'anatomia correlato al rispetto delle leggi naturali.
Non è un caso, se i momenti più fertili dell'altorilievo, corrispondano al razionalismo greco, all'Ellenismo, al Rinascimento ed al Barocco.

lunedì 9 giugno 2014

Scolpire un GRAPPOLO del MELEZET

Angelo Vachet
Vi proponiamo una LECTIO MAGISTRALIS su come si scolpisce un GRAPPOLO del MELEZET tenuta da uno dei maestri della Scuola Intaglio Melezet, ANGELO VACHET.







Dopo aver disegnato su carta il Grappolo, lo si riporta tramite carta carbone sulla tavola di legno, in genere Pino Cembro o Tiglio.

Si avvita sul retro del lavoro una vite al fine di poterlo fissare al banco di lavoro

Il lavoro deve essere ben fermo, sia per poter lavorare al meglio, i colpi di scalpello e mazzuola sono molto forti, sia per incolumità dello scultore, è facile tagliarsi e farsi male.

Prima fase di sgrossatura del grappolo.

Man mano che il lavoro prosegue si vede "emergere" il grappolo dalla tavola di legno.

Finito il lavoro d'intaglio si spazzolano via le scheggette ed i trucioli preparando il pezzo alla stuccatura.

Interamente rivestita in superficie con uno stucco dato a pennello, si possono applicare i colori, ad olio o a tempera senza problemi di assorbimento diverso da un punto ad un altro. Le foglie d'acanto invece vengono dorate con la tecnica "della foglia d'oro".


 

Quando i colori sono perfettamente asciutti, si comincia il lungo e delicato lavoro di levigatura con lana d'acciaio che toglie al pezzo l'eccessiva brillantezza e gli conferisce una patina di relativa antichità.



 

domenica 8 giugno 2014

Le jumelage au Printemps des Arts, 2013

Il 28 Aprile 2013 a Modane, Francia, si è svolta la 17esima edizione della manifestazione "Le jumelage au Printemps des Arts".

La scuola Intaglio Melezet al Jumelage au Printemps des Arts 2013


Una rappresentativa della nostra scuola, formata da alcuni dei nostri scultori, Gabriella Begnis, Alberto Capellino, Andrea Garnier, Paolo Micai, Elisabetta Serra, Angelo Vachet ha partecipato attivamente all'evento facendo delle dimostrazioni sulle tecniche di scultura del legno.

mercoledì 4 giugno 2014

Il primo ROSONE

In questo post vi proponiamo il PRIMO ROSONE eseguito dai nostri soci che si avvicinano per la prima volta a questa antica arte.
La tecnica utilizzata è quella dell'INTAGLIO, il lavoro è realizzato utilizzando del legno di "cirmolo" o pino cembro.
Questo tipo di esercizio consente di imparare a maneggiare gli strumenti del mestiere, conoscere e saper "affrontare nella giusta direzione" le vene del legno.
Vanno a Loro tutti i nostri complimenti e l’augurio che mantengano l’entusiasmo e la voglia  di proseguire.

sofia primo lavoro.min Tagliere - 2007-1.min
Michela.min  
   
   
   
   
   

La tecnica del BASSORILIEVO

bassorilievo eseguito dagli allievi della scuola intaglio Melezet
bassorilievo scolpito da allievi della scuola del Melezet
Il bassorilievo è un tipo di scultura in cui le figure sono rappresentate su un piano di fondo (di legno, marmo, di pietra, di bronzo, d’avorio, ecc.), dal quale sporgono con un rilievo ridotto (se la riduzione è molto forte, si ha il bschiacciato o stiacciato). Esso produce un contrasto rialzato e dà la sensazione di vedere un quadro in rilievo. L'immagine ritratta è rilevata sopra la superficie piatta e di sfondo. Per esempio, se una tavola in legno è spessa 10 centimetri prima di iniziare a scolpirla, lo sfondo, alla fine, potrà essere spesso 5 centimetri e l'immagine in rilievo sarà spessa fino a 5 centimetri. In alcuni lavori di scultura la figura può essere molto più sporgente rispetto allo sfondo ed in questo caso si parla di altorilievo (=clicca sulla parola per approfondire). Questa tecnica consente di vedere l'immagine molto più sporgente facendo vedere il soggetto senza deformazioni al variare dell'angolo di visione

Affinità

Il bassorilievo può definirsi affine allo sgraffito, del quale utilizza parzialmente la tecnica di disegnare tramite linee incise i contorni di una figura, ma anche prossimo alla pittura, dato che quest'ultima ha usato fondi o pareti già modellati, collage, e così via. Il collegamento con la pittura appare ancora più evidente se ricordiamo che le figure scolpite erano, fino a non molto tempo fa, dipinte in una prima fase.

Utilizzi e clausole

Il bassorilievo si presta ad una lettura peculiare, quindi è utilizzato come tecnica decorativa, per gli ornamenti raffinati e soprattutto per la rappresentazione di scene con più personaggi inseriti in file successive che compiono più azioni, singole o collettive, quali cerimonie, combattimenti e caccia. Lo scotto da pagare è la rappresentazione di profilo, per evitare le complicazioni dimensionali della visione frontale.

Opere complesse

Talvolta, delle statue sono poste di fronte ad un bassorilievo per dare profondità alla scena. In questo caso soltanto le figure attaccate alla lastra originaria sono considerate bassorilievi. Le sculture esterne possono far parte del gruppo finale ma non del bassorilievo. Un esempio di bassorilievo è "il fabbro" dello scultore gotico Andrea Pisano.

Contesto storico

Il bassorilievo è esistito in ogni civiltà e questo tipo di scultura è stato utilizzato sia dagli antichi popoli di Egitto, Mesopotamia, India e Cina sia nei più recenti periodi del Medioevo e del Rinascimento dell'arte europea.
Se presso i popoli Mesopotamici, il bassorilievo assunse una funzione fondamentale e simile agli affreschi rinascimentali, nell'antica Grecia invece rimase una attività secondaria rispetto all'altorilievo e al tutto tondo. Nel medioevo il bassorilievo tornò in auge con l'affermazione della decorazione minuta e ricca, mentre con il Romanico incominciò un processo inverso che terminerà ai tempi del Barocco, che però lasciò spazi per nuove vie espressive come il "rilievo schiacciato" di Ghiberti. Nel Novecento i movimenti cubista e dadaista, con il loro collage infarcito di elementi non pittorici, crearono un ponte fra scultura e pittura in grado di aprire nuove prospettive per il bassorilievo.
L'uso di questa tecnica è diffuso anche ai nostri giorni nella realizzazione di opere di scultura in tutto il mondo.

L'uso in architettura

È molto comune l'uso del bassorilievo in architettura come ornamento della superficie di alcuni palazzi, sia all'interno che all'esterno, dove la pietra fa parte dell'edificio in modo che l'opera d'arte sia inserita nelle pareti. Alcune volte la scultura viene dipinta ed altre viene lasciata del colore della pietra da cui è ricavata. Il bassorilievo non deve essere confuso con l'incisione, una tecnica pittorica che consente di imprimere su stoffa o carta una lastra incisa e poi ricoperta di inchiostro.

fonti: Wikipedia

La Valsusa. Terminato il corso di doratura con oro zecchino

Articolo pubblicato sul settimanale "La VALSUSA"
1 maggio 2014

La VALSUSA. articolo del 1 maggio 2014
Articolo pubblicato



Bardonecchia. I 500 anni della Scuola d'intaglio del Melezet.

Le prime origini della Scuola del Melezet sembrano risalire ad un gruppo di scultori della frazione che tra i secoli XVI e XVIII produssero opere lignee presenti in diverse chiese e cappelle dell'Alta Valle.
"Una vera e propria scuola , documentata e organizzata con finalità didattiche, viene proposta agli inizi del 1950 dal prof. Giuseppe Pognante, 1894-1985 - spiega la scultrice bardonecchiese Elisabetta Serra - La Scuola del Melezet ha cambiato numerose sedi, sia nella frazione stessa che in Bardonecchia. Oggi la sede si trova al Melezet, di fronte alla Chiesa, ex scuola elementare. All'inizio le sculture avevano prevalentemente soggetti sacri, sono stati realizzati anche i grappoli presenti all'interno della chiesa del Melezet. L'attuale produzione è orientata alla realizzazione di oggetti di prevalente carattere decorativo: si tratta in primo luogo, dei grappoli del Melezet, intagli policromi e dorati, raffiguranti grappoli  di frutta e ortaggi che traggono ispirazione da quelli presenti ancora oggi nella Chiesa. Vengono anche prodotti pannelli decorativi e stemmi scolpiti ad alto e basso rilievo; talvolta vengono anche realizzati sculture a tutto tondo.
Oggi gli iscritti all'Associazione Scuola Intaglio del Melezet sono all'incirca 40, suddivisi in scultori residenti e scultori villeggianti. Quasi ogni paese dell'Alta Valle ha una scuola di intaglio, collaborano partecipando alle varie manifestazioni di artigianato presenti sul territorio piemontese. I corsi della Scuola del Melezet non sono corsi di formazione professionale; gli attuali insegnati si impegnano a titolo gratuito per passione, perseguendo un unico e semplice obiettivo: trasferire le proprie conoscenze tecniche acquisite con un occhio attento alla tradizione locale. Lo spirito è quello di fare in modo che gli allievi di oggi diventino gli insegnanti di domani e garantiscano la continuità della Scuola. I corsi di scultura sono attivati tutto l'anno e seguono programmi personalizzati per ogni allievo che voglia partire dai rudimenti della scultura, per arrivare alla realizzazione dei Grappoli del Melezet. Per i soci dell'Associazione, inoltre, sono stati attivati negli ultimi due anni corsi specifici: un corso di disegno in 10 lezioni e un corso avente come soggetto la testa di un cavallo sempre in 10 lezioni, un corso di doratura a foglia libera con oro zecchino svoltosi in quattro lezioni e conclusosi recentemente.
Per rispettare maggiormente la tradizione originale dei grappoli del Melezet abbiamo svolto un corso per insegnare a dorare con oro "vero" anziché con imitazioni. Tutti i partecipanti hanno realizzato un giglio di Francia che prima hanno scolpito e poi hanno dorato".
- continua la Serra - "Al prof. Pognante, che ha iniziato la scuola, sono seguiti come insegnanti il maestro Galimberti,il maestro Eligio Faure, il prof. Nervo dell'Accademia di Torino,coadiuvato dagli insegnanti Vallariello, Bruno Blanc, Walter Re, Angelo Vachet e Alberto Cappellino. A volte si rivolgono a noi persone interessate a commissionare delle sculture; per la gran parte vengono richiesti i grappoli tipici del Melezet. Per scolpire si utilizzano fondamentalmente scalpelli e sgorbie da legno per incidere e realizzare le forme. Normalmente le sculture vengono realizzate completamente  a mano. Solo in alcuni casi , come per le sculture a tutto tondo, sono utilizzati attrezzi come l'elettro sega, , il flessibile e la lima elettrica. E' possibile visitare la scuola  e chiedere informazioni  ogni martedì  e venerdì dalle ore 21 alle ore 23." _ conclude.
M.T.V.

martedì 3 giugno 2014

1957, centenario del Traforo del Frejus

Nel 1957, per celebrare il centenario del TRAFORO del FREJUS vennero organizzate innumerevoli manifestazioni.
Anche la Scuola Intaglio Melezet volle a suo modo rendere omaggio a questa opera storica creando due sculture veramente degne di nota.


La Galleria del Traforo del Fréjus venne realizzata dallo scultore EMILIO PESANDO (nato a Susa il 27 giugno 1914).

                             Emilio Pesando. Galleria del Traforo del Frejus per il centenario. 1957

La scultura venne esposta nuovamente nel 1971 sempre a Bardonecchia.
Una foto dell'epoca
Emilio Pesando. Galleria del Traforo del Frejus. 1957