cenni storici

La storia della SCUOLA INTAGLIO MELEZET


La lavorazione del legno è attività diffusa in tutto l'arco alpino: il legno elemento vivo e vitale che la montagna offre generosamente alle sue genti, viene da sempre utilizzato nell'architettura spontanea e nell’oggettistica funzionale.

Nel lungo periodo invernale i nostri antenati, privi di mezzi di comunicazione, vivevano in isolamento , inoltre i lavori agricoli ed il bestiame non occupavano le loro giornate come durante i mesi estivi. C'era, quindi, la possibilità di dedicarsi alla realizzazione di oggetti d’uso quotidiano per la casa e attrezzi e strumenti per i lavori agricoli e per la lavorazione del latte, oggi in disuso, ma che ancora dimostrano la loro essenziale funzionalità e l'abilità manuale cercando di arricchire il materiale povero con decorazioni, intagli o semplici segni e simboli.


scatola antica scolpita in legno chipcarving
Nascevano talvolta oggetti con forme pure ed armoniose che ancora oggi non possiamo fare a meno di apprezzare e collocare nelle nostre case. In alcune aree dell’arco alpino la lavorazione del legno assunse  caratteristiche di alto livello artigianale e talora artistico: l’intagliatore e lo scultore raggiunsero elevati livelli tecnici, sviluppando una spiccata specializzazione e notevole abilità.


Ebbero così origine le cosiddette “scuole di tradizione”.

Nelle Alpi italiane le più note sono quelle della Valle d’Aosta e della Val Gardena. Anche in Alta Val di Susa, con lontanissime origini nel secolo XVI, l’attività della lavorazione del legno trovò condizioni ideali per diffondersi ed ancora oggi offre la testimonianza nella Scuola del Melezet.

In diverse chiese e cappelle dell’Alta Val di Susa sono numerose le opere lignee firmate o attribuibili a scultori ed intagliatori locali; un certo numero di tali opere vennero realizzate da esponenti di vere e proprie dinastie di artigiani-artisti originari della frazione Melezet (all'epoca comune) di Bardonecchia, attive dal XVI al XVIII secolo.

Il leggio corale (=clicca sopra per approfondire) della parrocchia di Millaures recante l’iscrizione “M.B. de Meleseto – 1508” costituisce attualmente la più antica testimonianza (epigrafica) sull’esistenza o provenienza dalla frazione Melezet di artisti e/o abili artigiani intagliatori e scultori.

Il portale della Chiesa di Salbertrand (1512), il coro ed il Portale della Chiesa di Bousson (1514) di Mateus Rode o Roude di Melezet e la vasca battesimale della Parrocchiale di Bardonecchia scolpita da "Jean Roude Gros du Mellese" (1513) in marmo rosa - grigio del Melezet , sono alcune delle opere più note di una dinastia di lapicidi/costruttori (appunto i Rode o Roude di Melezet), che hanno attivamente operato tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 in alta Valle Susa.



Il fonte battesimale (=clicca sopra per approfondire) della Chiesa di Les Arnauds (1632) scolpito da Anthoine Le Ourcellet di Les Arnauds e
fontana nella piazza di Melezet
la fontana (1723) di fronte alla chiesa del Melezet realizzata da Jean Andrè di Melezet testimoniano la continuità di presenza in zona di scultori, scalpellini, intagliatori che utilizzavano il materiale estratto da una cava locale.

Se la maggioranza delle opere in pietra risulta regolarmente firmata dall’autore non altrettanto succede per le numerose opere in legno che ancora esistono in Alta Valle Susa.

Sono statue policrome, ancone di altari, grappoli di frutta, volute, angeli e santi, tralci di vite, opere di autori anonimi, quasi tutti di origine locale, realizzate talora con ingenuità e modesta fattura, altre volte con gusto e maestria.

Da questa ricca produzione locale trae probabilmente origine il termine Scuola del Melezet, anche se l’attività di tali dinastie (i Roude o Rode, gli Andrè, gli Ourcel) non può da sola testimoniare l’esistenza di una scuola organizzata di intaglio e scultura con finalità didattiche e professionali. Occorre inoltre precisare che anche in altri comuni e frazioni dell’Alta Val di Susa operano dinastie di scultori ed intagliatori. A titolo esemplificativo si può citare la famiglia Faure dell'Alta Val di Susa.

Dopo un lungo periodo (tutto l’800 e l’inizio del ‘900) di cui non si hanno né  notizie né testimonianze significative di produzione locale di opere lignee, l’idea di attivare o riattivare la Scuola di intaglio e scultura in legno venne proposta nel 1938 da Lillo Colli, abile scultore nonché pioniere dell’insegnamento dello sci a Bardonecchia, con felice intuizione delle nascenti prospettive di sviluppo e trasformazione socioeconomica dell’Alta Val di Susa: il turismo e le opportunità di mercato per la produzione artistica locale.

Purtroppo gli eventi della seconda guerra mondiale frenarono, quasi sul nascere, l’interessante iniziativa.
Agli inizi degli anni '50 il Prof. Giuseppe Pognante (=clicca sopra per approfondire) su incarico e sollecitazione di alcune personalità ed appassionati di Bardonecchia (il Cav. Mauro Amprimo allora Sindaco, i Parroci di Bardonecchia e di Melezet, le Signorine Garino e Montabone) e di Torino (il Dr. Alfredo Poggio, il Dr. Aimerito, l'Arch. Mencarelli) iniziò ad impostare con i giovani locali l'insegnamento del disegno e della lavorazione artistica del legno.

Fu senza dubbio un' idea pionieristica ed originale, che trasse origine dalla tradizione che vuole l'esistenza in Melezet di un' antica Scuola di intagliatori e scultori (sec. XVI).

La profonda conoscenza del patrimonio artistico dell'Alta Valle Susa e del delfinato di Pognante, consentì al "Maestro" di proporre ai giovani allievi lo studio, la ricerca e la realizzazione di lavori su temi sacri e tradizionali, di motivi decorativi che svilupparono un ornato sobrio ed impreziosito da tipiche policromie.


La Scuola del Melezet funzionò dal 1951 al 1956, con l'approvazione ed il sussidio del Ministero della Pubblica Istruzione, l'interessamento e la collaborazione della Camera di Commercio di Torino, del Consorzio Provinciale per l'Istruzione Tecnica e della Confederazione Generale dell'Artigianato Italiano. Il Comune di Bardonecchia, con il Sindaco Cav. Mauro Amprimo assunse la presidenza della Scuola del Melezet, garantendo l'appoggio materiale e morale all’iniziativa che riscosse immediatamente un notevole successo e ampi consensi. La Scuola, dal punto di vista organizzativo venne gestita dall'E.N.A.P.I. (Ente Nazionale per l' Artigianato e la Piccola Industria) il cui Direttore Arch. Mencarelli fu un’entusiasta sostenitore dell’iniziativa. La prima sede provvisoria della scuola fu un locale presso il Municipio di Bardonecchia. Successivamente la Scuola venne ospitata presso il convento dei Frati Francescani, che misero a disposizione di Pognante e dei suoi numerosi allievi due appositi locali.
L'insegnamento di Pognante è rigoroso: studio delle forme tipiche locali, costante impegno ed applicazione nel disegno ornato e copia dal vero nelle chiese, nelle cappelle ed ovunque siano presenti quei motivi che possono essere spunto per le nuove realizzazioni.
L'entusiasmo e l'impegno del maestro trovarono analogo riscontro da parte degli allievi.
Ogni giorno Pognante partiva da Susa , finite le ore di insegnamento nella scuola statale e in treno raggiungeva Bardonecchia.

Proprio quando i primi risultati concreti del lavoro svolto cominciarono ad intravvedersi (dopo la partecipazione alle mostre dell'Ente Turismo di Torino e di Milano, la Scuola del Melezet venne invitata ad esporre alla Mostra Internazionale dell'Artigianato di Firenze, manifestazione che avrebbe consentito la presentazione al di fuori dell'ambito locale del lavoro svolto, con ineguagliabili opportunità) qualcosa venne a mancare. Non mancò sicuramente l'impegno di insegnanti ed allievi, ma probabilmente la disponibilità e l'interesse dell'amministrazione locale. 
L’originale e valida iniziativa si interruppe nel 1956.
Venne ripresa dopo qualche anno con la guida del Maestro Galimberti. Ma questo tentativo si esaurì piuttosto rapidamente.  

Corsi di intaglio del legno vennero riproposti, per interessamento delle Amministrazioni comunali di Bardonecchia, negli anni '70 con l'assistenza del Maestro Eligio Faure. In tale periodo l'intaglio coinvolse anche i giovani allievi delle scuole medie come attività parascolastica complementare. 

Nel 1982 un corso venne attivato con il coordinamento del Prof. Nervo dell’Accademia di Torino e con gli insegnanti Bruno Blanc di Bardonecchia e Vallariello di Torino. 
laboratorio scuola intaglio Melezet
laboratorio
Nell'anno 1986 i corsi furono riattivati e riorganizzati con il supporto logistico ed economico del Comune di Bardonecchia e della Comunità Montana Alta Valle Susa.  
I corsi vennero resi fruibili a tutti gli interessati residenti nei Comuni dell'Alta Valle Susa. 
L’allora organizzazione prevedeva 2 corsi di diverso grado: il primo di base ed avviamento per i neofiti, il secondo di perfezionamento per chi avesse già seguito il corso di base.
Dal punto di vista didattico le lezioni furono articolate sulle seguenti materie: disegno ornato, copia dal vero, modellato in creta, tecnica dell'intaglio, conoscenza del materiale e degli attrezzi da lavoro, guida alla conoscenza del patrimonio artistico dell'Alta Valle SUSA. 
 
I corsi si tennero presso appositi locali comunali attrezzati, ex scuola elementare, nella Frazione Melezet. Quell’anno l'attrezzatura disponibile fu  integrata con altro importante materiale grazie ad un apposito contributo erogato dalla Provincia di Torino - Ass.to Montagna. 
Gli insegnanti che seguirono gli allievi in quegli anni e che effettuarono la riorganizzazione tecnica dei corsi furono i signori Bruno Blanc, pittore ed incisore, che seguì particolarmente il settore disegno e modellato in creta, , Roberto Martini, Walter Re e Angelo Vachet che si occuparono del settore intaglio in legno e dell'informazione sul patrimonio artistico locale.

Sempre in quegli anni fu costituita in Bardonecchia l'Associazione Intagliatori e Scultori del Legno Alta Val di Susa che si proponeva di contribuire al recupero ed incentivazione dell'attività tradizionale della lavorazione artistica del legno in Alta Valle.
 


Alberto Cappellino scuola intaglio legno Melezet
Alberto Capellino
Dagli anni '90 ai nostri giorni la Scuola venne coordinata dai signori Alberto Capellino ed Angelo Vachet.
La produzione, a dire il vero quantitativamente piuttosto limitata, si orientò alla realizzazione di oggetti di prevalente carattere decorativo: si trattava in primo luogo dei Grappoli del Melezet, intagli policromati, che traggono ispirazione da quelli settecenteschi presenti ancora oggi nella Chiesa del Melezet, ma anche pannelli decorativi, stemmi e testoline d’angelo, scolpiti ad alto e bassorilievo e sviluppo plastico di motivi di disegno ornato. Le caratteristiche tipiche di questa produzione, oltre alla assoluta unicità delle opere realizzate, sono essenzialmente la valida e talvolta raffinata tecnica di esecuzione dell’intaglio, la composizione e la decorazione policroma eseguita con tecniche tradizionali o personali.