giovedì 29 maggio 2014

Leggio corale di Millaures

Leggio corale
cm. 52 x 55

Millaures, Parrocchiale.

In legno. Il leggio appare privo del fastigio intagliato che normalmente coronava gli arredi di tal foggia; mancano inoltre le facce triangolari che chiudevano le aperture laterali, come si nota in altri consimili leggii cinque e seicenteschi dell'Alta Valle di Susa e del Brianzonese. L'originale struttura tardogotica, come attestano le diverse tonalità e il diverso trattamento degli elementi lignei, dovette essere parzialmente rimaneggiata in epoca seriore: il leggio è retto da un balaustrino poggiante su una base a stipo, entrambi di fattura seicentesca.
I due pannelli che costituiscono i prospetti del leggio sono decorati ad intaglio fortemente compresso e recano lungo i bordi laterali due bande verticali con fiamme ad andamento alterno.
Su di un pannello, occupa il campo centrale il trigramma di Gesù iscritto sotto un archetto trilobato, contenuto, a sua volta, in un arco ad "accolade"; ai lati figurano, sopra schematiche merlature, due stemmi coronati recanti rispettivamente il giglio di Francia e il Delfino.
La giustapposizione delle sagome ogivali rovesciate in cui sono iscritti i due stemmi e dell'arco centrale col trigramma determina un motivo lineare continuo che abilmente armonizza con l'andamento delle fiamme delle bande laterali. Sullo stesso pannello, nella fascia orizzontale che lo conclude superiormente è intagliata, tra due esigue finestrelle ogivali, la data in caratteri gotici che, integrata con le cifre incise nel bordo sovrastante si legge: " II me[nsis] mai MCCCCCVIII".
Nella fascia inferiore è intagliata l'iscrizione: "Ygonetus Cecyly t[estamento] f[ieri fecit] (?) per M.B. de Melezeto".
Nell'altro pannello, oltre alle bande verticali laterali uguali a quelle del pannello prima esaminato, sotto una fila orizzontale di finestrelle ogivali disposte a giusa di loggiato, figura uno stemma coronato recante tre gigli di Francia e inserito tra due porte merlate di città: una è dominata da due torri cilindriche, l'altra da un torrione e da un campanile di tipo romanico delfinale. Anche in questo prospetto la raffinata decorazione "en taille d'épargne" (=clicca sulla parola per approfondire), con parti a superficie lievemente concava o convessa, appare gustosamente calcolata nella giustapposizione di motivi architettonici decorativi e di figure emblematiche.
L'opera risulta particolarmente preziosa oltre che per la puntuale datazione e per l'indicazione del committente Ygonetus Cecyly, per quella, che più conta, ancorché siglata, del nome dell'intagliatore M.B. di Melezet. La sigla di questo "magister lignarius" fornisce allo stato attuale delle acquisizioni notorie, la più antica testimonianza epigrafica sulla vocazione artigianale degli abitanti di Melezet.

[Giulio Genin]